Classifiche di Qualità

Analisi bibliostatistica delle CdQ dal febbraio 2019 al febbraio 2020

Andrea Zanni
5 min readFeb 21, 2020

Le nuove Classifiche di Qualità (d’ora in poi amorevolmente siglate in CdQ) sono appena state pubblicate sull’Indiscreto. È passato un anno dalle prime, svoltesi a febbraio 2019, e con quattro turni abbiamo pensato a fare qualche considerazione statistica.

Questa la fotografia totale dei libri votati: i colori sono per casa editrice, mentre il diametro di ogni sfera è dato dal punteggio complessivo del titolo.

Scaricare l’immagine per vederla in alta definizione.

Lo stesso grafico invece con il colore che indica la categoria: rosso Narrativa, verde Poesia, blu Saggistica.

Quanti libri (circa) sono stati votati nelle delle CdQ fino ad ora? 1141, suddivisi in 427 per la Narrativa, 192 per la Poesia e ben 522 per la Saggistica, che — un po’ a sorpresa —, è il 46% del totale:

Editori

Facendo la somma dei punti ottenuti dai libri di ogni editore, la fotografia si fa un po’ più leggibile:

Editori per punteggio totale (cioè tutti i voti a tutti libri, sommati).

I grandi editori sono fra i primi, con qualche sorpresa:

Ma il numero di voti totali di un editore, per quanto utile porta in sè un bias: non è giusto comparare allo stesso modo un editore che fa uscire 100 libri l’anno con uno che ne pubblica 10. Facendo quindi una “normalizzazione”, dividiamo il voto totale con il numero di libri pubblicati, e la classifica cambia un po’. I primi 15 editori, ordinati per media, sono:

Notiamo dunque che editori medi e piccoli salgono in cima alla classifica: d’altronde in questo modo basta un libro che sia piaciuto molto alla giuria (su pochi libri pubblicati) per entrare nella top 20.

Per risolvere anche questo problema, uno grafico come lo scatterplot ci aiuta a capire meglio. Essere sopra la bisettrice che taglia il grafico è, rozzamente, una indicazione di qualità: significa che a fronte di X libri hanno avuto Y punti. Più un editore è lontano dalla bisettrice (in su), migliore è la sua performance a fronte del suo numero di libri in classifica. E viceversa.

In questo senso, ritroviamo i nostri editori con le medie molto alte: Ponte alle Grazie, Adelphi, Einaudi, Il Saggiatore, La nave di Teseo. Meno bene invece Mondadori, Feltrinelli, Rizzoli. Molto simili e vicini minimum fax, Quodlibet e Laterza.

Un vero confronto fra editori necessiterebbe anche di sapere quanti libri sono usciti durante l’anno per ciascuna casa editrice, e quanti siano finiti in classifica, ma sono dati che non abbiamo.

Questa invece la suddivisione fra editori e categoria, che risponde alla domanda: chi ha pubblicato solo Narrativa (o Saggistica o Poesia)? Chi invece una combinazione delle tre?

Autori

Se i libri sono 1141, gli autori sono 1018 (ma non discerno fra gli autori multipli). Si può notare dunque che sono pochi quelli con più di un titolo, la stragrande maggioranza si ferma ad un unico libro.

Genere

Altro aspetto sempre importante da osservare è il genere degli autori.

Fra narrativa e poesia non ci sono grandi differenze: autrici donne al 27–28%, autori uomini al 70% (gli X sono gli autori multipli, a meno che non siano esplicitamente tutti maschi o tutte femmine).

Nella saggistica la percentuale di uomini aumenta: 76,1%, contro solo un 19% di donne.

Questi numeri riflettono ahimé i numeri dell’editoria in generale: la produzione libraria, per quello che abbiamo già visto, è in larga maggioranza appannaggio maschile, nonostante poi i lettori (ma anche i traduttori, redattori, ecc.) siano prevalentemente donne. È un problema sistemico che si riflette dunque anche nelle CdQ, nonostante la giuria sia composta di maschi e femmine in parti equilibrate.

Per dirla con le parole del direttore dell’Indiscreto Francesco D’Isa:

Come sempre è osservabile una sproporzione di genere a sfavore delle donne in classifica, che non è però da imputare alla composizione della giuria, in quanto molto vicina al 50/50 tra uomini e donne (ci stiamo attenti il più possibile).
Il motivo credo sia semplice: si pubblicano ancora molte meno donne, dunque statisticamente è più probabile aver letto (e votato) l’opera di un uomo.
Il motivo del motivo invece è ancora più semplice: il solito patriarcato, che dai primi del ‘900 ha preso varie botte ma non abbastanza.

Blu donne, verde maschi. I rossi sono autori vari di sesso diverso.

È anche possibile vedere un po’ la suddivisione fra singoli editori, sia nel grafico sopra che nel seguente (i colori sono gli stessi: blu per le autrici, verde per gli autori. I rossi sono “autori vari” di sesso diverso). Fra gli editori maggiori, la più “femminile” è nettamente Bompiani, mentre la maggior parte delle altre case hanno poche autrici in squadra.

Ho inserito soltanto gli editori con più libri in classifica.

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Andrea Zanni

Digital librarian, former president of Wikimedia Italia. I work with books and metadata.